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Critiche

IMMANE ENERGIA CREATIVA è la grandiosa produzione dell’Artista Antonella Pomara e che si coglie nelle sue opere di pittura e scultura, quest’ultimi in bronzi e terrecotte. Dinanzi a tanta produzione mi chiedo da quale opera prendere il largo per inoltrarmi nel fantastico mondo di questa geniale e infaticabile artista.

La mia prima ed immediata impressione, ammirando le opere di Antonella Pomara, è di trovarmi davanti ad un grande universo di colori, forme e materia, dove ciascun elemento sembra non debba e non pretenda, e forse non accetta, confini mediocri e fin troppo stereotipati di classificazioni ed etichettamenti fuori tempo, di un tempo perduto che non è, e che mai più potrà essere ancora.

In questo Kaos informatico concettuale, sostando per nutrirsi ancora in questo XXI secolo di verità e libertà, Antonella Pomara – superando ogni limite e andando oltre ogni orto concluso, libera da contaminazioni scientifiche o tecnologiche – riesce a far navigare i suoi funamboli, i contorsionisti e le conchiglie. Cosicché, grazie a questa sua libertà, ella diviene capace a non compiacere questa o quell’altra tendenza o movimento.

Per comprendere l’universo immaginifico di questa grande artista bisogna, a mio parere, porsi delle domande come: “Qual’è l’istanza profonda che muove la ricerca di Antonella Pomara? Dove vorranno condurci le atmosfere cariche di valenze introspettive e la solitudine che pervade e proviene dalle sue figure? Vogliono essere considerate una dimensione irrinunciabile e che può divenire fascinosa sino al punto da essere vissuta come “bene”? Se così fosse anche per la Pomara ciascuno di noi riceverebbe, grazie a lei, un contributo nella comprensione della via della bellezza.

La solitudine sembra venga considerata una dimensione irrinunciabile dunque, e sempre da questa ne subisce anche il fascino nell’attesa che muti in altro. Al contrario si ravvisa un grande desiderio di riscatto nelle figure e nei colori che sembrano voler rompere, dilaniare queste tele come grandi ragnatele animate dalle sembianze ora gotiche o graffianti e struggenti danze. E se il dimenarsi della materia diviene generosa offerta di luce, di suoni, di danza, passi, lunghi passi che tentano voler superare ogni confine e limite, non è possibile non pensare all’umorismo delle opere di Tom Otterness in Life Underground o a The Lesson di New York alla Little Red School. Ma la suggestione ci spinge oltre, sino a pensare anche alle sculture di Miro’, allo Yorkshire Sculpture Park e sopratutto a Personnage del 1982.

Superata ogni possibile canonica sacralità espressiva sarà possibile anche per tutti noi percorrere itinerari ora impervi, ora voragini e piani, ma sempre non urtando o ingannati da finto e retorico dramma.

Dinanzi all’ultima opera saremo certamente sconvolti, ma riusciremo a comprendere la potenza e la bellezza del delirio creativo di Antonella Pomara. Proveremo diverse sensazioni: come quando si è scesi da una grande giostra e si ha il diaframma impazzito e che non si riesce ad acquietare; come quando si percuote la pelle di un tamburo per ricevere suoni che diverranno progressivamente più armonizzati.

Vi è inoltre nelle sue opere, sopratutto nelle tele, un preciso rimando a certa pittura conosciuta come “Graffiti and Urban Art” o street art, cosi tanto diffusa e usata come linguaggio non solo estetico, ma come contributo per rendere piu belle le grandi periferie metropolitane o i grandi parchi archeologici industriali.

Se immaginassimo queste tele poste una dopo l’altra, come una lunga sequenza, potremmo percorrere chilometriche vie interiori dell’anima e superare ogni limite spaziale e temporale che ci allontana dall’altro.

Un segno che ci accompagna sempre per non smarrire la via, per imparare a guardare oltre il segno stesso, oltre la figura verso una dimensione figurativa unica e singolare che agendo da dentro ogni animo – come nel tema ricorrente e più volte indagato dell’uomo e la mela o il bacio – non rimanga unicamente astrazione estetica. Passare così in rassegna queste opere, chiedersi chi sono i personaggi e i protagosnisti di queste opere, dare adeguata risposta, è riuscire a comprendere in che misura siamo coinvolti e quale viaggio intraprendere.

Grazie Antonella Pomara per il dono straordinario che è la tua fatica, il tuo impegno e la tua militanza artistica in un mondo che ha ancora bisogno di chi, come te, sfida la proppria e altrui esistenza.

Gesualdo Ventura  

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